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Perché visitare la cantina Abbazia Santa Anastasia?

Abbazia Sant'Anastasia

Noi di TerraMadre.it crediamo a pieno nei valori e nella qualità dei nostri prodotti e dei nostri produttori, cosi come alla vera amicizia e al divertimento sano. Per questo motivo è possibile passare un’intera giornata con noi, per visitare la famosa cantina vinicola Siciliana ”Abbazia Santa Anastasia”, ma non solo.

Questo viaggio gustoso e itinerante si terrà Domenica 26 Novembre 2023.

Prima di parlarvi del programma , scopriamo insieme la storia di questa cantina e di Castelbuono, comune colmo di storia.

Quando nasce la cantina Abbazia Santa Anastasia?

La cantina Abbazia Santa Anastasia viene costruita su volere del Conte Ruggero intorno al 1100, dove si insediano per secoli i monaci Benedettini, grazie ai quali si devono le prime forme di viticoltura e tecniche di vinificazione, tramandate fino ai nostri giorni.

Come indicato dallo storico Mogavero Fina ”le abbazie erano considerate alla stregua dei feudi”, traendo nome dal luogo dove sorgevano, oppure dal nome di un santo.

Nel caso di questa cantina, si è trattato di Santa Anastasia, la martire del primo secolo cristiano. Un nome augurale che significa ”resurrezione”.

Una cantina vinicola sostenibile?

La fondazione di Castelbuono è stato il momento in cui i monaci abbandonarono la struttura.

La tradizione vinicola riprese vita nel 1980, con l’investimento dell’ing. Francesco Lena, che dopo aver acquisito i terreni e i fondi, creò dei vini di alta qualità e una cantina moderna completamente sostenibile, senza recare danni all’ambiente circostante.

Sono poche le aziende che si preoccupano non solo dei clienti, ma anche di quello che ci circonda.

Quelli che appartengono ad Abbazia Santa Anastasia sono tutti nomi importanti che permettono a questa azienda di attirare l’interesse generale del panorama vitivinicolo, nazionale e internazionale.

Tra questi nomi troviamo Giacomo Tachis, seguito dal maestro dell’enologia mondiale Riccardo Cotarella, che firmò undici vendemmie per questa azienda. La distribuzione è seguita da Gianfranco Lena, figlio dell’ing. F. Lena.

L’amore per la terra e per il benessere dei propri clienti ha indotto la Famiglia a creare non solo un’azienda completamente sostenibile e di impatto, ma anche una struttura di charme, attraverso l’organizzazione dell’attuale Relais ristrutturato, aperto nel 2000.

Insomma, un eco-resort capace di garantire comfort, rispetto e sapori tipicamente Siciliani, con una lavorazione attenta e di qualità.

Abbazia Castelbuono

Cantina naturale Abbazia Santa Anastasia

Come si producono vini siciliani così buoni? Questo e molto altro può essere scoperto durante la visita che potrete fare direttamente con noi di TerraMadre, ma nel frattempo ecco qualche informazione.

Una cantina moderna con un connubio perfetto tra passato e presente, con sofisticate attrezzature enologiche.

Si utilizzano barriques, grandi botti di rovere francese e tini in cemento vetrificato e acciaio. Ogni elemento è naturale e in sintonia con l’intera struttura.

La copertura dell’intera struttura è completata utilizzando pannelli assorbenti realizzati in legno mineralizzato ed impastato ad alta temperatura con la magnesite.

Come è strutturata l’azienda agricola?

Azienda agricola Abbazia Santa Anastasia che si suddivide in questo modo:

65 ettari di vigneto, 40 ettari di oliveto, 40 ettari di seminativi, 50 ettari di pascolo arborato, 80 ettari di bosco, la rimanente parte di 125 ettari è costituita dalla macchia mediterranea.

Come detto precedentemente, l’azienda segue solidi principi sostenibili eliminando qualsiasi sostanza chimica , per questo motivo vengono utilizzati metodi di produzione biologica e biodinamica.

Vanta anche la certificazione DEMETER, ovvero l’ente che amministra e tutela i prodotti biodinamici in tutto il mondo.

abbazia-santa-anastasia-terramadre

Quali tipologie di vini offre Abbazia Santa Anastasia?

Partiamo col dire che i vini Abbazia Santa Anastasia sono pluripremiati, questo grazie al lavoro attento che si svolge ogni singolo giorno.

Si presentano con il loro terroir di origine. Qualsiasi varietà rappresenta tradizioni vitivinicole tramandate da anni e rispetto verso il territorio.

BIANCHI

Le migliori espressioni delle varietà autoctone come lo Zibibbo, il Catarratto e il Grillo. Sono utilizzate le uve internazionali più eleganti, come Chardonnay, Sauvignon Blanc e Viognier, sia in purezza che in blend.

ROSSI

Con l’esaltazione delle uve autoctone locali, vengono proposti il Nero d’Avola, il Cabernet Sauvignon e il Syrah. Sono espressi a pieno sapore del territorio e amore per l’autenticità in questi magnifici vini targati Abbazia Santa Anastasia.

Potrai trovare molti di questi autentici vini anche all’interno del nostro sito.

La qualità che propone Abbazia Santa Anastasia non si sofferma esclusivamente sui vini e sul relax, ma anche sul cibo offerto, scopriamo insieme il ristorante.

Ristorante Abbazia Santa Anastasia

Lo chef Alessandro Battaglia, che si occupa di esaltare il gusto dei vini Abbazia Santa Anastasia, segue la filosofia della sostenibilità nel menù che viene proposto. Vengono selezionati prodotti a Km0 che dalla colazione fino alla cena sono in perfetta sintonia con la natura.

I prodotti seguono il ciclo della stagionalità per garantire qualità e freschezza in qualsiasi periodo dell’anno. In questo modo vengono valorizzati a pieno sia i prodotti che lo splendido territorio Siciliano.

Lo chef vanta una notevole esperienza in prestigiose strutture siciliane e rinomati ristoranti di lusso internazionali, riuscendo a donare un gusto tipicamente siciliano anche in piatti gourmet.

Ogni piatto viene presentato come un’opera d’arte. Tra i piatti più apprezzati troviamo il maialino appassito con carote e manna e il Baccalà in crosta di panelle mantecato al finocchietto e spuma di ragusano.

Oltre a questo, viene proposta una degustazione dei migliori vini Abbazia Santa Anastasia.

Perché non godersi tutto questo splendore in nostra compagnia e con del sano divertimento? Vi illustreremo come fare tra poco, vediamo nel frattempo cosa ne pensa la gente di Abbazia Santa Anastasia.

Quali sono le recensioni di Abbazia Santa Anastasia?

Vi abbiamo parlato dell’alta qualità di questa azienda, vediamo però cosa ne pensano alcune persone che l’hanno già visitata e hanno saputa apprezzarla a pieno, giusto per farvi un’idea ancora più completa.

RICCARDO C.

Un posto unico che ti fa apprezzare ancora di più la splendida Sicilia : Ci siamo stati con mio fratello e la sua compagna a cena anni fa. Un accoglienza eccellente e un pranzo di pari livello con un personale ottimo.

Un dopo cena ai bordi della piscina per gustarci il panorama mozzafiato. Con un accompagnatore abbiamo potuto visitare le cantine con i loro buonissimi vini e la loro grappa.

ALBERTA G.

Ristoro per occhi e anima : Vi innamorerete di questo posto! Per arrivarci bisogna percorrere una strada in salita tra vigneti e ulivi, immersi nel Parco delle Madonie. Il silenzio e la quiete vi accompagneranno per tutto il vostro soggiorno e sarete coccolati dallo staff professionale e cordiale, dai profumi della campagna e dall’ottimo vino che producono.

La piscina è ciò che basta per fare due bracciate e rinfrescarsi ma la chicca è la corte interna addobbata da mille lucine e sulla quale fa da padrona un’antica chiesetta riportata a nuovo. Non vedo l’ora di tornare!


Con il viaggio offerto da TerraMadre avrete la possibilità di visitare non solo la cantina, ma anche Castelbuono, comune storico a 20 minuti da dove risiede il Relais di Abbazia Santa Anastaisa.

Comune storico Castelbuono

Castelbuono è un comune italiano di 8.100 abitanti, della citta metropolitana di Palermo, in Sicilia.

Sorge fra edifici e boschi di frassino e castagno, alle pendici del Colle Milocca.

Nel corso dei secoli questo borgo è abitato da famiglie ricche, che contribuirono all’esportazione della manna nella vicina città di Palermo. La manna è una resina naturale zuccherina, estratta dall’albero di frassino e utilizzata in ambito enogastronomico per la preparazione di dolci, biscotti e panettoni.

Durante il periodo medievale, il conte Francesco di Ventimiglia costruì uno splendido castello che diede vita e prestigio al piccolo centro storico urbano.

Sempre nel centro storico è presente il bar Fiasconaro, famoso per la produzione di diversi tipi di panettone e altro. Impossibile trovarsi a Castelbuono e non visitare questo bar unico.

Visita gustosa e itinerante con TerraMadre

Programma visita cantina Abbazia

È arrivato il momento di mostrarvi il viaggio tanto atteso, dove la TerraMadre parte alla scoperta dei suoi fornitori direttamente con voi.

Durante questo viaggio, che si terrà Domenica 26 Novembre, verrà visitata la cantina Abbazia Santa Anastasia e il comune storico Castelbuono.

Si parlerà in maniera diretta e approfondita di molti temi espressi in maniera sintetica su questo articolo. Avrete la possibilità di scoprire a pieno la bellezza della Sicilia, dal punto di vista del paesaggio, del buon cibo e del buon vino.

Affrettati, le prenotazioni sono limitate e devono essere effettuate entro il 21 Novembre. Non perderti questa esperienza unica e indimenticabile per chi ama la Sicilia come noi!

Per prenotare o chiedere qualsiasi informazione non esitare a contattarci, siamo a tua completa disposizione 🙂

Quali sono i 4 migliori Marsala Florio?

Cantina con botti

Noi di TerraMadre.it ci siamo chiesti, quali sono i 4 migliori marsala florio? All’interno di questo articolo scoprirai questo e anche altre caratteristiche importanti del vino liquoroso a denominazione di origine controllata (DOC), prodotto in Sicilia, ed esattamente a Marsala, da cui trae il nome.

Siamo amanti dei prodotti tipici siciliani, per questo motivo all’interno del nostro sito è possibile acquistare vini, e non solo, tipici della località siciliana.

Prima di scoprirli, approfondiamo maggiormente alcuni aspetti legati al liquore Marsala, partendo dalla sua storia e dalle caratteristiche che lo rendono unico nel suo genere.

Qual è la storia del Marsala?

La nascita del Marsala, come vino liquoroso, appartiene al 1773, dove il commerciante inglese di Liverpool, John Woodhouse, approda nel porto di Marsala. Insieme al suo equipaggio ebbe la possibilità di gustare il vino prodotto nella zona, invecchiato in botti di legno di rovere.

Ai tempi, assumeva un gusto molto simile ai vini spagnoli e portoghesi, molto diffusi in Inghilterra.

Il primo Italiano a produrre Marsala, fu l’imprenditore calabrese Vincenzo Florio, fondando le cantine Florio, da cui tra poco andremo a scoprire i 4 migliori marsala che potrai trovare sul nostro sito.

Il primo Siciliano a produrlo, fu invece Don Diego Rallo, seguiti da altri che rimangono ancora oggi i maggiori produttori di Marsala.

Con quali vitigni è consentito produrre il Marsala?

I vitigni con cui è consentito produrre questo vino bianco liquoroso si dividono in:

  • Marsala oro e ambra: Grillo, Cataratto, Ansonica, Damaschino
  • Marsala rubino: Perricone, Nero d’Avola, Nerello mascalese

Le forme di coltivazione accettate per questi vitigni sono tutte quelle ”verticali”, come spalliera e controspalliera. Viene molto raccomandato ”l’alberello”

Sono molto vietate le pratiche di ”forzatura”, ma con l’eccezione dell’irrigazione di soccorso.

La resa massima di uve non deve superare le 10 tonnellate per ettaro per i vitigni a bacca bianca, mentre le 9 tonnellate per ettaro per i vitigni a bacca nera.

Come si distingue il Marsala?

Ad oggi, il vino Marsala, si presenta sul mercato diviso in due categorie (Marsala Vergine e Marsala conciato), diviso a sua volte in sottocategorie:

Il Marsala Vergine, che si divive:

MARSALA VERGINE: Invecchiamento di almeno 5 anni

MARSALA VERGINE RISERVA: Invecchiamento di almeno 10 anni

E il Marsala conciato, che si divide:

VINO MARSALA FINE: Minimo 1 anno di invecchiamento

MARSALA SUPERIORE: Minimo 2 anni di invecchiamento

MARSALA SUPERIORE RISERVA: Minimo 4 anni di invecchiamento

Ciascuna delle seguenti denominazioni, deve tenere conto di ulteriori suddivisioni in base al colore (oro, ambra, rubino) e al suo residuo zuccherino (secco, semisecco, dolce)

Come si conserva il Marsala?

Una volta aperta la bottiglia, per garantire il mantenimento delle qualità organolettiche, va tenuto in un posto asciutto e preferibilmente al buio.

Come va servito?

La temperatura adatta per mantenere e servire il marsala è quella di 14/18°C

Dopo aver parlato il linea generale della storia e delle differenze del Marsala, scopriamo insieme le cantine e il marsala Florio, con la sua storia e con alcuni dei loro vini migliori. Vedremo anche se è possibile utilizzarli in cucina e abbinarli al meglio.

Cantina Florio Marsala

Qual è la storia delle cantine Florio?

Le cantine Florio appartengono alle case vinicole più antiche della Sicilia, note principalmente per la produzione di vino Marsala, prodotto vicino al mare.

I primi anni della cantina furono difficili, con scarsi guadagni e basse prospettive. Nel corso del tempo, il Marsala divenne il vino da dessert più servito sulle tavole della borghesia Europea, cominciò ad essere esportato anche negli Stati Uniti.

I marsala realizzati dalla cantina Florio, riprendono in pieno le tipicità Mediterranee, con la sua storia affascinante e la sua audace contemporaneità, riuscendo a donare esperienze uniche e gusti meravigliosi.

Su dovevado.net potrai scoprire di più sulla storia e le caratteristiche della cantina Florio, dove la Terra Madre si rifornisce per portarvi prodotti unici e di qualità.

Il marsala Florio può essere utilizzato in cucina?

Il marsala può essere utilizzato in maniera diversa in cucina. Sia per la preparazione di vari piatti, sia per essere abbinato alla perfezione, esaltandone il gusto.

Alla domanda ”quali sono i 4 migliori marsala florio?”, noi di Terra Madre rispondiamo, proponendovi quelli che sono,per noi,alcuni dei migliori marsala florio, con i rispettivi abbinamenti.

Iniziamo parlando del Marsala Florio Semisecco Superiore Riserva 2013, nato all’interno della cantine Garibaldi di Florio.

Si abbina alla perfezione, servito freddo, con il gorgonzola, ma anche alla frutta secca. Ideale per aperitivi. Scopri di più su questo Marsala, visitando il nostro sito.


Parliamo adesso del Marsala Florio Secco Superiore 2016, nato nella fascia costiera del comune di Marsala, ed entroterra della provincia di Trapani.

Vino fortificato perfetto per le occasioni importanti, questo perché si abbina alla perfezione con il pesce, in particolare ostriche e gamberi. Ideale anche accompagnato da dolci e dessert. Scopri di più su questo Marsala, visitando il nostro sito.


Tocca adesso al Marsala Florio Semisecco Superiore Riserva 2001.

Un vino dolce da meditazione, che con ben 20 anni di affinamento si presenta come uno dei migliori marsala presenti in circolazione.

Si abbina alla perfezione con formaggi erborinati e frutta secca. Da provare anche con un insalata di avocado. Scopri di più su questo Marsala, visitando il nostro sito.


Per ultimo, ma non per importanza, vogliamo parlarvi del Marsala Florio Dolce Superiore 2017.

Con un gusto di uva matura, questo vino bianco dolce si abbina alla perfezione con il cioccolato fondente, con torte a base di cioccolato e con dolci e paste secche. Scopri di più su questo Marsala, visitando il nostro sito.


Quelli che vi abbiamo mostrato sono alcuni dei migliori prodotti Florio, per scoprire gli altri vi invitiamo a visitare il nostro sito.

Acquista i Marsala Florio, provenienti da una delle migliori cantine del territorio Siciliano, affrettati, i prodotti sono in quantità limitata!

Se hai dei dubbi, contattaci!

3 whiskey Irlandesi perfetti da regalare

Bicchieri di whiskey con ghiaccio a scopo estetico

In questo articolo vi consiglieremo 3 whiskey Irlandesi perfetti da regalare, ai vostri amici o parenti, per stupirli con degli alcolici di qualità, ideali da bere lisci o su cocktail conosciuti in tutto il mondo.

Uno di questi, contiene tratti tipicamente Siciliani nella sua lavorazione, noi di TerraMadre.it non possiamo fare a meno quindi di parlarvene!

Prima di scoprirli, conosciamo insieme la storia e alcune delle caratteristiche di questo alcolico che vanta anni e anni di esperimenti e di successi.

Perché parliamo di whiskey e non di whisky?

La classica domanda che sorge spontanea quando si parla di questo distillato è ”Ma si scrive whisky o whiskey?”. Ci pensiamo noi a toglierti ogni dubbio sull’origine di questi termini.

La grafia ”whisky” è quella che viene utilizzata per i distillati in Scozia o in Canada. Mentre, come nel nostro caso, nei distillati prodotti in Irlanda e negli Stati Uniti viene utilizzata la grafia ”whiskey

Quali sono le differenti tipologie di whisky?

Una volta fatta questa distinzione, bisogna capire anche quali sono le varie tipologie di whisky, o whiskey, che vengono prodotte in tutto il mondo. Utile anche per capire la lavorazione di ognuno e gli ingredienti utilizzati. Iniziamo.

SCOTCH WHISKY

In questo caso si intendono tutti quei whisky prodotti in Scozia. Per legge, devono subire la distillazione e la maturazione all’interno del loro territorio per almeno 3 anni, non devono contenere nessun additivo e devono avere una gradazione alcolica di minimo 43% gradi. Su Visitscotland puoi scoprire di più su questa categoria. Ecco come si suddividono:

BLENDEND SCOTCH WHISKY

Composti da una parte di Grain Whisky (senza orzo maltato) e da una di Malt Whisky ( da più distillerie e con orzo maltato)

SINGLE MALT SCOTCH WHISKY

Prodotti di solo orzo maltato, prodotti da una singola distilleria. Si dividono a loro volta in:

Single Malt Single Cask, prodotti con un unica botte e con un unico whisky

No Age Statement (NAS), che sono Single Malt senza invecchiamento

Considerati questi i whisky più antichi.

GRAIN WHISKY

Prodotti con una miscela di orzo maltato e non maltato e con altri cereali. Impiegati per il maggior numero dei blend.

BLENDED MALT SCOTCH WHISKY

Diversi Single Malt amalgamati insieme, in modo da avere un whisky equilibrato e corposo.

IRISH WHISKEY

In questa categoria rientrano quelli prodotti in Irlanda, terra di produzione dei migliori whiskey al mondo. Qui puoi scoprire di più sulla sua storia.

In questo caso i whiskey subiscono una sola distillazione, che avviene in alambicchi tradizionali, invecchiati per legge almeno per 5 anni.

I più privilegiati, ovvero quelli che vi mostreremo tra poco, vengono invecchiati anche per 10 anni in botti da Sherry.

Vengono prodotti i Blended e Single Malt, con le caratteristiche descritte sopra.

BOURBON WHISKY

Anche questa categoria rientra nei 3 whiskey irlandesi perfetti da regalare di cui tra poco parleremo. Produzione tipicamente Americana, da cui il nome viene preso dalla contea di Kentucky. Qui puoi trovare delle curiosità sulla categoria di questo distillato.

Prodotto con una miscela di cereali: granturco, orzo maltato, segale o frumento. Deve subire una maturazione di almeno 2 anni in botti di quercia bianca nuove.

TENNEESEE WHISKY

Con uno stile simile al Bourbon, viene conosciuto in tutto il mondo. Qui puoi trovare delle curiosità su uno dei più famosi, il Jack Daniels.

La filtrazione avviene con carbone d’acero, con un procedimento chiamato ”Lincoln County Process”

RYE WHISKY

Anche questo molto simili al Bourbon, con un alto contenuto di segale, che diventa in questo caso l’ingrediente predominante del distillato. Gusto di aroma intensa ed erbacea.

WHISKY CANADESE

Si differenziano per le materie prime di produzione. Viene utilizzato principalmente il segale, unito con una miscela che contiene altri cereali, come orzo e mais. Molto diffusa anche l’aggiunta di alcol puro di barbabietole, utile per ridurre la secchezza della segale.

WHISKY GIAPPONESE

Utilizza lo stesso stile produttivo della Scozia. Hanno un gusto morbido e sono molto profumati.

Vengono prodotti sia Blended che Single Malt.

Bere whisky fa male?

Un altro aspetto da considerare prima dell’assunzione di questo alcolico, è se questo può portare dei benefici sulla nostra salute, o danneggiarla.

Come tutti sappiamo, non bisogna esagerare, evitare di bere prima di mettersi alla guida e durante le fasi di accrescimento, gravidanza o allattamento. Inoltre se il nostro organismo presenta delle malattie, l’assunzione di alcol potrebbe solo aggravarle.

Ci sono però anche dei lati positivi, in cui l’uso moderato di whisky può portarci dei benefici. Quali sono?

  • Riduzione del rischio di malattie cardiache
  • Guarigione dal raffreddore
  • Lotta contro il cancro
  • Favorisce la digestione
  • Aiuta a perdere peso
  • Riduce il rischio di alzheimer e di demenza

Per ottenere questi benefici il whisky che assumiamo deve essere di qualità, e soprattutto deve essere mantenuto al meglio, quindi..

Come si conserva il whisky?

Per un corretto mantenimento del whisky bisogna tenerlo lontano dalla luce e dai posti umidi, mantenendo una temperatura tra i 13 e i 20 gradi.

Cocktail con Irish whiskey

Il whisky è ideale da bere liscio o accompagnato da un bicchiere di acqua fresco. Ciò non toglie che negli anni sono stati molte le miscele create e sperimentate utilizzando questo distillato. Come me, sono sicuro che anche voi vorrete stupire gli amici con cocktail sempre più buoni.

Eccone alcuni che utilizzano il whisky tipicamente Irlandese, proprio quello che puoi trovare dalla Terra Madre e che puoi scoprire scorrendo ancora l’articolo.

immagine estetica cocktail realizzati con whiskey

BALLYLICKEY BELT

Per la preparazione di questo cocktail servirà mescolare l’acqua al miele e farlo sciogliere, aggiungere il ghiaccio e il distillato, completando il tutto con l’aggiunta di acqua e buccia di limone.

HOT TODDY IRISH

Per la preparazione di questo cocktail servirà miscelare il whiskey con lo zucchero o il miele nel bicchiere caldo, aggiungere l’acqua bollente, il limone e la cannella, rimestare e servire con cucchiaio.

IRISH COW

La preparazione di questo cocktail è semplicissima. Servirà scaldare il latte e versarlo nel bicchiere con il whiskey e lo zucchero, dopo miscelare il tutto.

Questi sono alcuni dei cocktail da realizzare utilizzando il distillato irlandese. Qui potrai scoprirne altri e sbizzarrirti come meglio credi, in qualsiasi occasione!

Adesso arriva la parte tanto attesa, quali sono i 3 whiskey irlandesi perfetti da regalare consigliati dalla Terra Madre? Scopriamo anche perché uno di loro ha tratti tipicamente Siciliani.

Se ve lo stesse chiedendo, si, la Sicilia arriva ovunque nel mondo, soprattutto in cucina.

3 whiskey tradizionali irlandesi

Noi della Terra Madre teniamo molto alla cura dei nostri clienti, per questo motivo mostriamo solo prodotti di qualità.

All’interno del nostro shop è possibile trovare 3 Irish whiskeyThe Busker” realizzati dalla Royal Oak Distillery e affinati in botti di Bourbon e Sherry, uno di loro anche all’interno del territorio Siciliano, scopriamo dove.

The busker – Whiskey Single Grain

Foto integrale del prodotto The Busker - Whiskey Single Grain

The Busker – Whiskey Single Grain è uno dei maggiori distillati di qualità che è possibile trovare sul mercato.

Distillato in botti di Bourbon negli Stati Uniti e nelle uniche botti di Marsala, provenienti da una delle più antiche cantine Siciliane: Florio 1833. Scopri le sue caratteristiche sul nostro sito.

The Busker – Whiskey Single Malt

Foto integrale del prodotto The Busker - Whiskey Single Malt

The Busker – Whiskey Single Malt è uno dei tradizionali distillati Irlandesi che riesce a sconvolgere anche i più esigenti.

Affinato in botti di Bourbon e Sherry, realizzato con una lavorazione completamente artigianale. Scopri le sue caratteristiche sul nostro sito.

The Busker – Whiskey Single Pot Still

Foto integrale del prodotto The Busker - Whiskey Single Pot Still

The Busker – Whiskey Single Pot Still è il distillato perfetto per chi ricerca un gusto autentico ed elegante.

Viene affinato su legni pregiati, attraverso un procedimento di triplice distillazione. Scopri le sue caratteristiche visitando il nostro sito.

Perché questi whiskey sono perfetti da regalare?

Se vi stesse chiedendo come mai la Terra Madre propone questi whiskey, come quelli perfetti da regalare, beh la risposta è molto semplice.

Per prima cosa basta sapere, come descritto sopra, che in Irlanda si producono i migliori whiskey al mondo. Se a questo aggiungiamo che in uno di loro è possibile assaporare il gusto Siciliano, composto dalla giusta sapidità, dal vento, dal mare e dal sole, cosa vogliamo di più?

Stupisci te stesso o chi ti sta più a cuore, gustalo liscio o crea dei cocktail unici. Se sei un appassionato come noi non potrai farne a meno. Vista il nostro sito web e acquista ora!

J.Rose, Gin Italiano e Artigianale con una botanica segreta

J.Rose Gin

Qual è la storia e l’origine del Gin?

Prima di parlare di J.Rose London Dry Gin e di tutte le sue splendide caratteristiche, è importante fare chiarezza su alcuni aspetti di questa bevanda alcolica, iniziando a parlare della sua storia e delle sue origini, molto remote..

I primi proto-gin sono stati prodotti in Italia, precisamente a Salerno, presso la Scuola Medica Salernitana. Questi medici hanno condotto degli esperimenti in cui l’alcol base veniva distillato insieme a coccole di ginepro. Il fine non era quello di ottenere una bevanda ludica, ma di trasmettere le proprietà mediche del ginepro, in modo da ottenere una medicina facilmente trasportabile.

La formulazione del Gin nel corso del tempo è stata modificata in diversi paesi, come Paesi Bassi e Inghilterra, fino a diventare una delle bevande alcoliche più famose, perfetta per molti cocktail.

Come viene creato il Gin?

Il Gin è solitamente incolore, viene ottenuto dalla distillazione di un fermentato ricavato solitamente da cereali, in cui vengono messe a macerare una serie di numerose botaniche, fino a 80.

Tra queste sono di fondamentale importanza i galbuli di ginepro, che rendono questa bevanda unica nel sapore e nel gusto, da cui deriva anche il nome del distillato.

Quali sono le categorie di Gin?

In base alla sua preparazione, l’Europa ha classificato il Gin in diverse categorie, che sono:

  • Gin
  • Gin distillato
  • London Dry Gin
  • Spiriti aromatizzati al ginepro

Visita la pagina ilgin.it se vuoi saperne di più sulle varie categorie, per rimanere sempre informati.

Quello sottoposto alla nostra attenzione è il London Dry Gin, uno in particolare con molte caratteristiche uniche che andremo ad analizzare.

Il London Gin è identico ad un Gin distillato, con l’eccezione che non si possono aggiungere aromi; nonostante riporti il nome London, può essere prodotto ovunque nel mondo. Le botaniche devono essere messe a macerare per un periodo non superiore alle 24 ore nell’alcol di base per essere poi ridistillati in una singola seduta.

L’alambicco utilizzato per questo scopo deve essere di tipo tradizionale. Può essere aggiunta la dicitura “dry“, a significare l’aggiunta di massimo 0,1 g/l di dolcificante.

Quali sono i benefici nell’assunzione di Gin?

Nonostante il Gin possa portare degli effetti benefici sul nostro corpo, bisogna fare molta attenzione a non ottenere il risultato contrario..

L’utilizzo degli alcolici deve essere vietato prima della guida e durante la gravidanza, ed è fortemente sconsigliata l’assunzione di alcol prima dei 16 anni compiuti.

Gli ingredienti utilizzati per la distillazione del Gin possono fare del bene sia al nostro corpo che alla nostra psiche, in che modo?

  • Agendo contro l’invecchiamento cellulare, malanni e indebolimento delle ossa
  • Evitando le rughe, l’invecchiamento della pelle e le infiammazioni
  • Aiutando la digestione, le vie respiratorie e urinarie, depurando reni e fegato
  • Contenendo poche calorie è perfetto per chi vuole mantenersi in forma ma ogni tanto concedersi una pausa
  • Combattendo la ritenzione idrica
  • Aumentando il buon umore, combattendo stress e tensione

Che abbinamenti è possibile fare con il Gin?

cocktail con Gin

Per chi ama il Gin come noi è sicuramente alla ricerca di modi e combinazioni possibili dove abbinarlo.

È possibile farlo, non solo per la preparazione di cocktail, ma anche per accompagnare e preparare pasti prelibati.

Gin durante il pasto

In questo caso la scelta di un buon Gin dipende molto dalla tipologia del pasto; durante un aperitivo, che ha il compito di stimolare l’appetito, è opportuno utilizzare drink tendenzialmente amari o aspri, perfetti quindi Gin Tonic, con Gin agrumati o Dry.

Per i primi piatti, più elaborati, sono consigliati cocktail rotondi e morbidi nel gusto, mentre un risotto con sapori più delicati si sposa alla perfezione con sapori agrumati.

Durante la preparazione di secondi piatti, l’aroma del ginepro si coniuga perfettamente con la marinatura della carne, soprattutto nella selvaggina. Qualche goccia è consigliata anche nelle tartare di carne o pesce.

Per quanto riguarda i dessert è ottima la pasticceria secca o i dolci con una nota acida. Sono perfetti anche il gelato e la granita, che possono essere realizzati proprio con questa bevanda.

È fortemente sconsigliato abbinare i gin a dessert con molta panna, che si accosta male al grado alcolico elevato.

Gin per la preparazione di cocktail

Sono tantissimi i cocktail che si possono realizzare utilizzando il Gin. Consideriamone alcuni dei più conosciuti:

GIN TONIC: Gin, tonica e succo di limone insieme formano una sinfonia graffiante, ma dal sapore unico ed inimitabile.

NEGRONI: Gin, bitter e vermut dolce, avvolgente, amaro erbaceo con una serie di sapori che si rincorrono.

DRY MARTINI: Gin e Dry Vermut, non serve altro per fare un drink memorabile.

GIN FIZZ: Gin, succo di limone, zucchero e soda. Una splendida limonata condita dal gin.

Sono tantissimi i cocktail realizzabili, con pochi ingredienti viene fuori tutto il meglio che questa bevanda sa offrire. Se vuoi scoprirne altri visita winedharma.com

Come conservare il Gin? A quale temperatura berlo?

Dopo aver acquistato un ottimo Gin bisogna conoscere come conservarlo al meglio per fare in modo che i suoi aromi non perdano di gusto.

È importante riporre le bottiglie in modo che riposino a una temperatura ambiente, in un luogo asciutto e lontano da fonti di calore, lontano dalla luce diretta che potrebbe modificare il colore del distillato.

Per degustare al meglio il gin la temperatura ottimale dovrà essere intorno ai 21-23 gradi.

Il gin contiene glutine? Esiste senza alcol?

La maggior parte dei Gin sono fatti con chicchi di cereali contenenti glutine, inizialmente ne sono privi, a meno che non venga aggiunto qualche aroma che lo contiene durante il processo di distillazione. La cosa più importante da fare in questi casi è informarsi al meglio prima dell’assunzione per evitare effetti indesiderati.

Per chi invece non apprezza l’alcol, ma vuole assaporare una bevanda di buon gusto, esiste anche una tipologia di Gin completamente analcolico. Il sapore è indubbiamente presente ed è dato dal Ginepro, ingrediente principale impossibile da sostituire.

J.Rose, London Dry Gin con raffigurazioni del grande Milo Manara

J. Rose Gin

Come promesso parliamo adesso di J.Rose London Dry Gin, tra poco scopriremo insieme perché grazie alla sua botanica segreta e non solo, questo Gin viene considerato unico e inimitabile!

Dove nasce J.Rose London Dry Gin?

J.Rose nasce in Salento, da un’idea di Dario Roselli, proprietario dell’atelier esclusivo Affreschi & Affreschi che progetta pareti sartoriali materiche. L’artista che ha “vestito” le bottiglie di J.Rose London Dry Gin è Milo Manara, icona del settore fumettistico e famoso per la sensualità delle sue rappresentazioni femminili. 

Gin da bere o da collezionare?

Grazie alle sue speciali caratteristiche, sia estetiche che di distillazione, questo Gin è perfetto sia da gustare che da collezionare, questo perché si veste con ben 8 etichette diverse e con rappresentazioni femminili di Milo Manara che sembrano proprio un affresco.

Insomma se si vuole fare un regalo ad un appassionato di Gin e alcolici, ma non solo, con questo si va sul sicuro!

A proposito di regalo, sul nostro sito è presente un Box J.Rose, contiene il London Dry Gin e due bicchieri con il logo. Il coperchio del box si trasforma in quadro con una rappresentazione di Milo Manara, perfetto per stupire qualsiasi persona.

Box J.Rose London Dry Gin

Oltre alle etichette, sul tappo della bottiglia è presente un piccolo pugnale che si può sfilare e riutilizzare, come portachiavi o ciondolo.

Quali sono le botaniche del Gin J.Rose?

Le botaniche di questo Gin passano dalla Calabria, con il bergamotto che è il suo agrume principale fino ad arrivare in Sicilia, con i fiori di fico d’india. Entrambi donano un profumo molto delicato.

Le altre botaniche che compongo J.Rose sono l’angelica, il cardamomo, la buccia di mandarino e il coriandolo.

Qual è la sua botanica segreta?

Come detto all’inizio dell’articolo, J.Rose presenta una botanica segreta che lo rende unico e inimitabile.

Come qualsiasi prodotto che faccia la differenza, questa botanica rimane segreta, ma la sua unicità risiede nella possibilità di berlo anche liscio, con una botanica che lo ripulisce e lo rende in qualche modo simile ad una grappa.

Nonostante il suo punto di forza, J.Rose è perfetto soprattutto per i cocktail secchi e più esclusivi. Durante la preparazione di un drink in cui mischiare questo Gin, si consigliano dunque degli ingredienti neutri, che non rovinino la delicatezza del bergamotto.


Noi della TerraMadre, così come voi, siamo amanti della qualità e dell’unicità, soprattutto quando il gusto dei prodotti è dato da quello che la terra Sicula offre.

Per questo motivo puoi trovare sul nostro sito J.Rose London Dry Gin, tutte le sue 8 varianti più un box da regalare o collezionare.

Scoprili adesso, i prodotti sono molto limitati!

5 vini bianchi Siciliani più buoni per la tua tavola

Persona che versa vino bianco in un tavolo

Qual è la differenza tra vino bianco e vino rosso?

Per molti di voi le differenze tra vino bianco e vino rosso stanno esclusivamente nel gusto, uno più forte e l’altro più leggero e nel loro colore. In realtà sono tanti i fattori che caratterizzano queste due tipologie di vino, scopriamole insieme prima di arrivare ad analizzare i 5 migliori vini bianchi Siciliani.

Il vino rosso viene prodotto dalle uve rosse e si presenta in varie tonalità, (dal porpora, al rubino, al granato e all’aranciato), con un profumo di fiori, frutta, confettura, erbe e spezie, mentre il vino bianco viene prodotto dalle uve bianche e si presenta nelle sue varie tonalità di giallo (dal verdolino all’ambrato, passando per il paglierino e il dorato) con profumi floreali e fruttati. Quello che caratterizza queste due tipologie è il processo di vinificazione.

Il vino bianco viene prodotto con tecniche che lavorano l’acino d’uva bianca, in modo da ottenere solo il succo ed eliminare la buccia. A differenza invece del vino rosso che prevede la macerazione anche delle bucce per estrarne colore e contenuto, Tutti questi aspetti caratterizzano le due tipologie di vini rendendo il rosso più forte e corposo e il bianco più leggero e fresco.

Le differenze tra il vino bianco e il vino rosso non riguardano solo questo, si differenziano anche per la temperatura in cui vanno serviti e bevuti e per le diverse pietanze con cui vanno abbinati al meglio, vedremo tutto questo in maniera approfondita tra poco, consigliandovi 5 vini bianchi Siciliani più buoni, soprattutto per il periodo estivo.

Quali benefici porta l’assunzione di vino bianco?

Prima di capire i benefici che porta al nostro corpo, bisogna citare gli ingredienti di cui è composto il vino bianco, troviamo:

  • Acqua
  • Zucchero
  • Ceneri
  • Alcol
  • Proteine e fibre
  • Minerali
  • Polifenoli
  • Vitamine

Gli studi sui benefici del vino sono iniziati alcuni decenni fa, grazie al conosciuto ”Paradosso Francese”. Si scoprì che in Francia la mortalità dovuta a malattie cardiache fosse sistematicamente inferiore rispetto agli Stati Uniti. Fu allora che gli epidemiologi notarono la correlazione fra il “paradosso” e l’abituale consumo francese di uno o due bicchieri di vino al giorno.

Uno studio pubblicato sulla rivista Plos One ha analizzato come il vino bianco abbia degli effetti positivi grazie all’acido caffeico sul sistema cardiovascolare.

L’acido caffeico è una molecola con proprietà antiossidanti contenuta nella frutta, nella verdura, in alcune erbe, nel caffè e nel nostro amato vino bianco. L’acido caffeico aumenta la disponibilità dell’ossido nitrico, che ha la funzione di regolare la circolazione del sangue ed è indispensabile per ridurre il rischio di cancro e malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer o di Parkinson.

Quali altri benefici troviamo?

Il vino inoltre può avere effetti positivi per:

  • Il livello del colesterolo. Il vino infatti collabora nell’incrementare i livelli del colesterolo HDL e nel diminuire quelli del LDL. Il colesterolo HDL è anche detto “colesterolo buono”, in quanto ha un’azione protettiva, soprattutto per quanto riguarda le malattie cardiache. Al contrario, il colesterolo LDL è detto “colesterolo cattivo”: incrementa il rischio di malattie cardiovascolari;
  • Prevenire la infezioni urinarie, come la cistite, in quanto depura la vescica.
  • Stimolare la produzione di endorfine, quindi un ottimo antidepressivo.
  • Prevenire l’osteoporosi, in quanto rallenta l’invecchiamento cellulare.
  • Agevolare il processo digestivo.
  • Combattere stanchezza e debolezza.
  • In quanto antibatterico, proteggere denti e gengive.
  • Ridurre le infiammazioni, mal di gola ecc.

Nonostante i benefici mostrati in questo articolo si consiglia comunque di bere massimo due bicchieri al giorno per gli uomini e uno per le donne. L’utilizzo degli alcolici deve essere evitato prima della guida e durante la gravidanza, è inoltre fortemente sconsigliata l’assunzione di alcol prima dei 16 anni compiuti.

Insomma, possiamo goderci questo nettare buonissimo che ci offre la natura, ma rimanendo responsabili 🙂

Come abbinare il vino bianco durante i pasti

Bicchiere di vino bianco su sfondo sfocato, si intravede del cibo

Cosa c’è di più bello che accompagnare un pasto ad un vino bianco fresco e saporito? Prima di farlo però, bisogna conoscere con cosa abbinarlo al meglio per stupire se stessi, ma anche amici e parenti.

I vini bianchi permettono una gamma di abbinamento ai cibi piuttosto ampia.

I vini bianchi leggeri, freschi sono ideali per aperitivi o per accompagnare antipasti a base di pesce o verdure. Sono ottimi anche per primi piatti leggeri, in modo da non sovrastare la freschezza del vino in questione. Vedremo tra poco uno dei vini bianchi migliori Siciliano che può fare perfettamente al caso vostro e rispettare le caratteristiche appena descritte.

Al contrario invece i vini bianchi più corposi, strutturati, si sposano bene con piatti di pesce più intensi, piatti di carne bianca, piatti della cucina orientale, piatti piccanti, risotti, formaggi, ma soprattutto con piatti tipici Siciliani gustosissimi.

A proposito di piatti, se vuoi scoprire delle ricette tipiche Siciliane con cui abbinare i nostri vini visita la sezione ‘ricette‘ sul nostro blog, dai sfogo alla tua fantasia!

Adesso scopriamo quali sono i 5 migliori vini bianchi Siciliani che ti consigliamo, prima però una cosa importantissima..

A che temperatura va servito il vino bianco?

Alla temperatura compresa tra gli 8-10° vanno serviti i vini bianchi giovani e freschi, che vanno bevuti nel giro di pochi mesi. Alla temperatura compresa tra 10-12° vanno serviti invece i vini bianchi più corposi.

5 vini bianchi tipici siciliani

Selezione di vini bianchi siciliani

Ecco la parte più divertente e che farà scoprire al vostro palato gusti tipicamente Siciliani.

Abbiamo scelto per voi una lista di 5 vini bianchi che rispecchiano le caratteristiche descritte in precedenza, perché anche a noi piace bere di qualità! Iniziamo.

BIANCO DI NERA PIÙ MILAZZO BIO

vino bianco di nera più Milazzo bio

Bianco di Nera più Milazzo è un vino bianco Siciliano frizzante, fresco, giovane e fruttato. Viene considerato il migliore dei vini bianchi frizzanti Siciliani, ed è anche biologico, perché noi della Terra Madre abbiamo prima di tutto rispetto per il nostro pianeta!

Ottimo da accompagnare durante raffinate cene di pesce, aperitivi o antipasti.

Scopri di più su questo prodotto visitando il nostro shop!

CHARME BIANCO FIRRIATO

vino bianco charme firriato

Fresco, minerale e seducenteCharme Bianco di Firriato è un vino bianco frizzante Siciliano dinamico per i momenti più allegri e spensierati. Con l’esuberanza e la vitalità dei giovani di talento, è capace di creare atmosfere impreviste, suadenti, di inconsueta eleganza e bellezza, distinguendosi nel suo enorme stile.

Il sapore di questo vino ricorda il mango, la papaya, la banana matura e il melone a buccia gialla; dopo alcuni istanti emergono fini evocazioni di rosmarino e alloro. 

Perfetto da abbinare con i carpacci di ricciola e cernia, le insalate di scampi e gamberi, le fritture di trigliette, le frittelle di bianchetti; perfettamente a suo agio con le variazioni sul tema del sushi e, in generale, con tutti i piatti della cucina nipponica, specialmente se accompagnati da zenzero.

Scopri di più su questo prodotto visitando il nostro shop!

VINO NON FILTRATO FLORIO

Vino bianco non filtrato Florio

Vino Florio è il 1° vino della cantina Florio, conosciuta da sempre per la produzione di Marsala straordinari. Prodotto in quantità limitatissime, vino Florio è un vino bianco secco non filtrato, lo stesso vino che diventerà col tempo Marsala.

Espressione dell’annata, del ritmo e dell’armonia scelti dall’Enologo, vino Florio è un vino dal carattere ricco e sapido, dall’alta gradazione alcolica e dall’intenso profumo di campi fioriti e mare.

Questo vino si abbina perfettamente con piatti vegetariani o a base di pesce.

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ZIBIBBO SECCO MANDRAROSSA

Vino bianco Zibibbo Secco Mandrarossa

Vinificato secco, lo Zibibbo di Mandrarossa è un vino Monovarietale ottenuto da uve biologiche Moscato d’Alessandria.

È un vino bianco siciliano dalla spiccata aromaticità che ti conquisterà per la sua freschezza. Sprigiona inconfondibili profumi di mandorla, albicocca e zagara

Vino bianco secco da abbinare perfettamente con antipasti di mare, crostacei, affumicati di pesce e sushi.

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CHARDONNAY PLANETA

Chardonnay di Planeta è un bianco affinato in barriques di rovere

Corposointenso e di buona struttura, lo Chardonnay di Planeta è un bianco affinato in barriques di rovere, destinato ad un lungo invecchiamento. Dal 1985 le uve Chardonnay vengono allevate nei vigneti di Ulmo e Maroccoli, unici per posizione e terroir, per dar vita ad uno Chardonnay inconfondibilmente siciliano.

Questo vino profuma di agrumi e albicocca. Un bianco morbido sorretto da una rinfrescante vena acida che accompagna tutto l’assaggio.

Ottimo con piatti di pesce. Da provare con del foie gras appena scottato o con del vitello arrosto con una salsa di funghi.

Scopri di più su questo prodotto visitando il nostro shop!


Come promesso ecco una lista dei 5 vini bianchi tipici Siciliani che possono accompagnare la tua estate, con qualsiasi pasto e pietanza tu voglia.

Questi erano solo alcuni dei vini che puoi trovare sul nostro shop, visitalo e scopri quale fa per te, potrai trovare caratteristiche in maniera più approfondita, per qualsiasi informazione siamo a tua disposizione.

Affrettati, molti prodotti hanno disponibilità limitata!

L’ottima annata dell’Etna doc

Vendite ed esportazione da record per l’Etna doc rispetto all’anno precedente. Aumentano superficie coltivata e numero di produttori

Un’ottima annata per l’Etna Doc, oltre 5,8 milioni di bottiglie prodotte nel 2022 e con l’export che supera il 40%, una crescita rispetto all’anno precedente che si attesta al 28,7% e del 34,6% sé consideriamo il 2019.


Ma dietro hai freddi numeri c’è un prodotto che qualitativamente e organoletticamente scalda i sensi, gusto e olfatto, realizzato attraverso il sapiente lavoro svolto dai viticoltori alle pendici dell’Etna con vitigni diversificati a seconda delle zone delle contrade, mappate dal consorzio ETNA DOC con i tecnici della Regione, attraverso un disciplinare che ne identifica con precisione i confini.

La superficie coltivata negli ultimi 10 anni e quasi raddoppiata, passando dai 680 ettari ai 1180, così come i viticoltori dai 203 ai 390 produttori.
A dare un’ulteriore spinta alla produzione, il bianco superiore ed il rosato, queste due tipologie di vino hanno contribuito rispettivamente con il 67,19% e il 45,53%.

Una crescita legata non solo da vini di qualità superiore ma anche dall’Eno Turismo che ha fatto dell’Etna una delle mete più ambite dai Wine Lovers.

Orazio Aleppo TGR Sicilia

E’ scomparso Diego Planeta, l’innovatore della viticoltura siciliana

Se né andato a 80 anni Diego Planeta, l’imprenditore che in Sicilia – insieme ad altri amici, tra i quali Giacomo Rallo (Donnafugata) e Giacomo Tachis – fu uno dei protagonisti dell’innovazione nella viticoltura siciliana. Planeta fu fondatore della cantina Settesoli e creò l’etichetta che porta il cognome di famiglia.

Nominato da Carlo Azeglio Ciampi cavaliere del lavoro nel 2004, e per otto anni fu Presidente della cantina “Settesoli”. Fra il 1985 e il 1992, negli anni in cui la produzione vitivinicola in Sicilia intraprese la strada che da un approccio semi-artigianale la portò verso il territorio della qualità, Planeta fu presidente dell’istituto regionale della Vite e del Vino.

Vini della Tenuta Rapitalà

CORPOSI, FRESCHI, MINERALI ED IMPONENTI MA SONO VINI?

Oggi ti presento i vini della Tenuta Rapitalà. Un territorio  formato da 225 ettari, di cui la maggior parte adibiti alla coltivazione di vigneti.

Il nome è di origine araba  Rabidh-Allah fiume di Allah e deriva niente meno che dal torrente che attraversa in due i vigneti.
Lo sai cosa dimostra questo? Che è una terra abitata già allora dagli Arabi e oggi è sede di vigneti molto pregiati e con forte personalità come il Grand Cru Rapitalà.
Bada che questo vino ha sull’etichetta lo stemma della Famiglia. E che dire del corposo Nero D’Avola Campo Reale Rapitalà? 

Profumo avvolgente e corposo, come quando mangi la frutta matura e hai in bocca quel gusto pieno, ecco così forse riesco a rendere l’idea del suo sapore.
Ma se preferisci la freschezza, la mineralità ti accontento subito. Alcamo Casalj Vigna Rapitalà il Catarratto e lo Chardonnay gli danno tutto il sapore e il profumo della macchia mediterranea… salvia, timo, capperi, pomodoro.

Vino rosso Nero d'Avola Rapitalà
Fruttato ma elegante è il Piano Maltese Bianco Rapitalà. Un vino che lascia in bocca un retrogusto di mandorla amara. Amara ma piacevole.

Oltre a questi la gamma dei vini della Tenuta Rapitalà comprende il Nuhar Rapitalà, da uve Nero d’Avola e Pinot nero. A questi si aggiungono Hugonis Rapitalà  e Solinero Rapitalà, il primo nasce dal blend Nero d’Avola e Cabernet, il secondo da uve Syrah in purezza.
Ma non ho ancora finito. Vuoi un vino profondo e intenso di colore giallo ocra? Ecco ti presento il Cielo D’Alcamo Rapitalà. Il sapore è caldo, ampio e profondo come  le uve esposte a lungo al sole dell’autunno siciliano, più dolce di quello aggressivo dell’estate.

Consorzio vini Doc Pantelleria: “Bene nostro Paesaggio in Registro storico”

“Pantelleria e la sua viticoltura di tradizione, insieme alle altre coltivazioni tipiche dell’isola, hanno reso il paesaggio un giacimento unico e identitario. Con l’inserimento nel Registro nazionale dei paesaggi rurali storici del ‘Paesaggio della pietra a secco dell’isola di Pantelleria’, si compie un altro importante passo avanti nel processo di valorizzazione e promozione dell’agricoltura dell’isola, che aveva già avuto lo straordinario riconoscimento Unesco per la ‘Pratica agricola della coltivazione della vite ad alberello”. È quanto ha dichiarato Benedetto Renda, presidente del Consorzio volontario di tutela dei vini Doc dell’isola di Pantelleria.vini doc pantelleria

“Il tessuto produttivo, ora, ha il compito di fare sistema – ha sottolineato – e di aprire nuovi scenari di condivisione e sviluppo che vedano agire insieme singoli agricoltori, piccole aziende e grandi marchi. Il patrimonio storico culturale e naturalistico di Pantelleria, insieme al suo sistema rurale, ai vini passiti, alla coltivazione del cappero e degli ulivi, rappresentano un unicum importante di attrazione per quel turismo eno-gastronomico e naturalistico che muove, già oggi, centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo. Il nostro compito è quello di intercettarne i flussi e rendere Pantelleria una meta privilegiata e di alto significato culturale”.

“L’iscrizione di Pantelleria nel Registro – ha spiegato il presidente Renda – è il risultato importante raggiunto dalle istituzioni dell’isola e non può essere vissuto come una medaglietta, ma deve ancora di più convincerci ad aprire un nuovo scenario. Le politiche di convergenza della Ue, e il Psr in particolare, devono trovare sull’isola, in Sicilia e nel resto del paese un’unità di intenti che, come avvenuto per il riconoscimento Unesco, sia in grado di assicurare risultati significativi e diffusi. Il Consorzio volontario di tutela dei vini Doc dell’isola di Pantelleria vuole esserne un attore coerente e totalmente consapevole”.

Il territorio di Erice:5 vini DOC

 VINI DOC

Vini Fazio. Cinque vini hanno rappresentato  il territorio di Erice al 51esimo Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Sommelier. Svoltosi al San Domenico Palace di Taormina dal 27 al 29 ottobre. Quindi sono i vini della Casa vinicola Fazio, scelti dai sommelier dell’Ais per le degustazioni delle 130 aziende selezionate tra le migliori in Italia.
In degustazione i vini più rappresentativi del territorio dell’agroericino, tutti Doc Erice: il cru di casa Fazio, il PietraSacra Rosso riserva, il Torre dei Venti Nero d’Avola, il Luce d’Oriente Syrah, l’Aegades Grillo e il Fazio Muller Thurgau.

 

vini fazio