La Strada del Vino dell’Etna

Una grande occasione per il turismo di qualità

La “strada” si snoda dal porto di Riposto, curvando dolcemente tra i tornanti della collina etnea, tra muri a secco di pietrame lavico, antiche masserie dalle facciate caratterizzate dall’inconfondibile intonaco tra il rosa antico e il rosso cupo, modeste case coloniche e moderne ville con tutti i confort.
E’ un itinerario originale che attraversa la più genuina e rigogliosa campagna dei versanti sud-est e nord-est del vulcano: Giarre, S. Venerina, Zafferana, Milo, S. Alfio, Mascali, Piedimonte, Linguaglossa, Randazzo, ma anche Nicolosi, Pedara, Trecastagni, Viagrande.
“La Strada del Vino dell’Etna” non è più solo una bella idea, ma ormai si avvia a diventare un progetto pronto per il cantiere. Un “cantiere”per certi versi virtuale, per altri reale.
Il recente Decreto dell’Assessorato Agricoltura della Regione Siciliana ha, infatti, riconosciuto la validità dell’iniziativa promossa dalla Provincia Regionale di Catania e, sostanzialmente, ne ha segnato la nascita ufficiale.
Un evento per il quale il brindisi, anche se solo simbolico, è assolutamente d’obbligo. “E’ un momento di grande soddisfazione, perché l’intuizione, la capacità di concertazione e gli sforzi dell’Ente – spiega il Presidente della Provincia di Catania, Raffaele Lombardo – hanno portato ad un risultato prestigioso. La “Strada del Vino dell’Etna” è una grande occasione per attrarre e catturare quel turismo di qualità, che ogni anno muove milioni e milioni di persone, spesso provenienti dall’estero. Il vino e la sua cultura, infatti, sono fortemente legati al territorio e la ricaduta è estremamente positiva per gli operatori locali, non solo nel settore vitivinicolo, ma anche della ristorazione, dell’ospitalità, dell’artigianato. Sono sicuro che avrà un effetto anche sul recupero di una certa edilizia rurale, sulla riconversione di strutture in bed & breakfast, nello stimolare la nascita di microimprese che porteranno a nuova occupazione”. A breve scadenza è prevista una riunione del Consiglio di Amministrazione per la presa d’atto dell’avvenuta nascita ufficiale e per individuare le prime iniziative concrete. Provincia di Catania e Parco dell’Etna, sette Comuni, tre associazioni di categorie, un ordine professionale, 11 aziende costituiscono la “forza” istituzionale, imprenditoriale, operativa della “Strada”, un patrimonio di intelligenze e capacità che fa ben sperare.
“Sono convinto d’Italia – afferma l’Assessore Provinciale all’Agricoltura, Ignazio Gambino – che sfrutteremo al meglio le risorse per inserirci a pieno titolo negli itinerari enogastronomici più apprezzati. La natura, con le sue straordinarie attrattive, la cultura, con un offerta di incredibile qualità, sono il migliore connubio per un prodotto sempre più apprezzato qual è il vino. Quest’area della provincia di Catania, per altro, è destinata ad una crescita significativa in termini di presenze, grazie anche ad una struttura qual è il porto turistico di Riposto”.
Sulla qualità dei vini etnei e sulle potenzialità del mercato un’assicurazione qualificata arriva da Camillo Privitera, Presidente regionale dell’Associazione Italiana Sommeliers: “I nostri vini hanno raggiunto ormai un livello di apprezzamento e di notorietà che supera i confini locali. I riconoscimenti che le etichette siciliane, ma in particolar modo quelle etnee, ottengono nelle più importanti manifestazioni nazionali e internazionali sono ormai una costante, a dimostrazione della professionalità degli operatori vinicoli.
Le particolarissime condizioni climatiche e le caratteristiche dei vigneti, impiantati sulla lava, consentono la raccolta di uve e la produzione di vini eccezionali. Adesso, è necessario offrire servizi altrettanto di qualità”.

“Sicilia Tempo” Edizione Settembre 2004

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