PISTACCHIO, UN PRODOTTO DA DIFENDERE TIPICO DELL’AGRICOLTURA SICILIANA

Non si può che esprimere apprezzamento per la campagna pubblicitaria e d’informazione, che recentemente i Coltivatori Siciliani di Pistacchio (quelli di Bronte in testa) hanno intrapreso per promuovere sui mercati il loro prodotto.

Non sono – così – mancate, per i Consumatori, le indicazioni sul miglior modo di utilizzare questo frutto nella gastronomia, nella pasticceria e persino nella gelateria d’alto livello.

Per l’occasione non sono mancate le informazioni sulle cosiddette Virtù salutistiche di questo prodotto, che, da più di un millennio, è tipico dell’Agricoltura Siciliana.

Insomma: si è resa – così facendo – anche giustizia all’antica e vivace (e ricca d’insegnamenti propri della cultura popolare) tradizione Agricola tipicamente siciliana.

Per quanta riguarda l’impegno specifico della Città di Bronte, siamo certi che il riconoscimento da parte dell’Unione Europea della Denominazione d’Origine Protetta (DOP darà a questo prodotto – che è un vero e proprio tesoro naturale – ulteriori, qualificate credenziali ed una maggiore visibilità.

Ciò detto, auspichiamo l’adozione d’analoghe iniziative da parte degli Agricoltori delle altre Province siciliane, dove le antiche, tradizionali, colture del pistacchio sono state – se non abbandonate – certamente trascurate. E dove tuttavia si sono realizzate spontaneamente alcune varianti altrettanto apprezzabili.

Le quali, ovviamente, nulla possono togliere alla identità e al primato del prodotto di Bronte che cresce su fondi ricavati talvolta sulle Sciare della lava dell’Etna.

Vorremmo infatti ricordare a noi stessi, innanzitutto, ed alle Istituzioni, agli Operatori Agricoli e Commerciali, e a tutti coloro che svolgono ruoli istituzionali che la riaffermazione della Tipicità del prodotto Siciliano, in quanto tale, potrà – fra l’altro – essere l’unica arma vincente nei confronti della invasione di pistacchi provenienti dai Paesi Asiatici (dall’Iran e dalla Turchia soprattutto), a prezzi inferiori e senza troppe pretese di qualità…L’accentuazione della Sicilianità dei nostri prodotti diventa, pertanto, uno strumento di commercializzazione, oltre che opportuno, necessario.

Ed i nostri molteplici prodotti sul mercato internazionale si aiuteranno a vicenda e sfonderanno tutti assieme se i loro promotori avranno l’accortezza e la capacità di valorizzare – essi stessi per primi – la identica matrice siciliana. In questo contesto ci permettiamo di suggerire che il pistacchio siciliano, nelle iniziative pubblicitarie e nella commercializzazione, venga indicato anche con l’antico termine, ancora molto in voga fra i nostri Contadini, di Festuca. Che com’è noto, proviene dall’arabo Fustuq e che letteralmente significa Pianta per antonomasia.

Una parola in lingua Siciliana…non guasta mai. Anzi spiegherebbe meglio i contenuti ed il valore dell’offerta pubblicitaria. E alzerebbe il tono della comunicazione commerciale.

Giovanni Basile

Sicilia Tempo Maggio 2006

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