Mandorle e Pistacchi – seguiti passo passo

Seguire ogni passaggio di mandorla e pistacchio dal campo alla tavola. In parole povere, un sistema di tracciabilità che consenta al consumatore di conoscere con esattezza l’origine dei prodotti, anche trasformati, che acquista.
A tal proposito, l’assessorato Agricoltura, insieme alla rete dei Laboratori regionale Asca, alla rete di filiera frutta secca, al Coribia, all’Università di Catania, all’Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari di Catania (Icqrf) e ai consorzi di tutela “Pistacchio verde di Bronte”, “Mandorla di Avola” e all’Associazione “Mandorla di Agrigento”, hanno messo a punto un progetto per partecipare al bando nazionale sulla tracciabilità agroalimentare.
Il nuovo sistema di tracciabilità, che si svilupperà su base sia informatica che cartacea, servirà a rispondere alle esigenze di tutta la filiera, produttori – trasformatori – clienti che vogliono conoscere la provenienza del prodotto.
Capita, infatti, sempre più spesso che le produzioni siciliane rimangono in magazzino e vengano vendute a prezzi vili poiché la concorrenza di prodotti qualitativamente sadenti o contraffatti occupa gli spazi delle nostre eccellenze. Il programma, che si svolgerà in tre anni, prevede la mappatura di tutta la filiera, la codificazione dei prodotti, nonché degli operatori commerciali e dei trasformatori, l’informatizzazione del sistema e la predisposizione di un programma gestionale con la tracciabilità on line.
Asca e Icqrf si occuperanno invece della caratterizzazione merceologica, chimica e anche del Dna per riscontrare, specie nei prodotti trasformati (creme, dolci, preparati alimentari), tracce di prodotti d’importazione non dichiarati in etichetta.

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