FILIERA MANDORLA

FILIERA MANDORLA

PREMESSA. La sempre più grave situazione in cui versa l’intero comparto mandorlicolo siciliano impone la tempestiva adozione di strategie che impegnino la parte pubblica e l’intera filiera produttiva in incisive ed efficaci azioni di rilancio del settore. Tempestività ed efficacia sono fattori essenziali: la situazione della mandorlicoltura siciliana rischia, infatti, di giungere nel giro di 1 o 2 anni al punto di non ritorno, con la estirpazione degli impianti da parte dei produttori a causa della concorrenza californiana, che sta comprimendo il mercato al di sotto del limite di remunerazione dei costi.
L’elemento, però, che rende questa situazione paradossale è il fatto che i dati del consumo mondiale della mandorla registrano un continuo aumento raggiungendo nel 2007 i 4.300 miliardi di dollari( v. all.1) 1, senza considerare le ancora inesplorate possibilità aperte dai nuovi mercati dei paesi in via di sviluppo . E’ evidente, quindi, che non si tratta di una crisi di sovrapproduzione ma di una inadeguata capacità del comparto mandorlicolo siciliano di uscire dai tradizionali schemi produttivi e commerciali per mettersi al passo con le mutate esigenze del mercato globale.

Una nuova strategia

E’, pertanto, necessario adottare una nuova strategia di rilancio del settore che apra prospettive nuove alla mandorlicoltura siciliana, puntando a contrastare in maniera decisa e tempestiva la concorrenza statunitense non sul terreno dei prezzi ma sul piano della qualità del prodotto siciliano.

Un approccio diverso

Per essere realmente efficace questa nuova strategia deve essere fondata su un diverso approccio metodologico e operativo, che distingua in modo netto le iniziative da adottare distinguendole in : A © azioni da rivolgere al prodotto B © azioni da rivolgere ai produttori e ai trasformatori. Tale distinzione consente, infatti : 1. da un lato, di definire e attuare le azioni di valorizzazione del prodotto siciliano sui mercati regionali, nazionali e stranieri, da realizzare nei tempi più brevi possibili, pena la scomparsa del settore. 2. dall’altro, di definire e attuare le azioni da rivolgere alle aziende dell’intera filiera ( produttori, trasformatori, commercianti, utilizzatori materie prime etc ), con un programma di interventi strutturali e infrastrutturali a breve, medio e lungo termine.

 

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