Category Archives:Vino e dintorni

CANTINE FINA

VINO BIO SICILIANO

Cantine Fina sorgono in un vero e proprio scenario paradisiaco Marsala racchiuso tra le Isole Egadi e la Riserva delle Stagnone con al centro l’isola di Mothia.

Questo territorio fa sì che nascano vini dal sapore e dal profumo particolare. Aromatici sono il Kikè, il Mamarì e il Taif.cantine fina

Corposi sono il Syrah e il Perricone. La cantina produce anche vini da coltura biologica: il Kebrilla Bio e il Nero D’Avola Bio.

Fiore all’occhiello dell’azienda è il Caro Maestro, vino complesso perchè nasce da un blend di  Cabernet Sauvignon, Merlot, Petit Verdot.

Vini Biologici dell’Azienda Alessandro di Camporeale

VINI DELLA SICILIA

Vini Alessandro di Camporeale. Sulle belle colline che circondano la pianura di Mandranova sorge l’azienda vitivinicola Alessandro di Camporeale. Bada che è una zona contraddistinta da un clima mite ma non arido, ma con significative escursioni termiche tra il giorno e la notte. Innovazione e tradizione si intrecciano e danno vita a vini Alessandro di Camporeale biologici, molto curati anche nella scelta dell’etichetta. La nuova cantina è stata costruita nel 2000 secondo le nuove

vini alessandro di camporeale

concezioni tecnologiche, quindi dotata di moderne attrezzature e locali appositamente termo condizionati, per l’affinamento e la maturazione dei vini.Per il Syrah vengono utilizzati tonneaux in rovere francese per un affinamento di circa dodici mesi, cui segue almeno un altro anno in bottiglia a una temperatura costante di 18 °C. Invece, il Sauvignon Blanc, il Catarratto, il Grillo e il Nero d’Avola, rimangono  per sei mesi in vasche d’acciaio, per poi affinare ulteriormente alcuni mesi in bottiglia. Mentre la suadenza del catarratto, vitigno autoctono della Sicilia Occidentale, è concentrata nel BENEDÈ Catarratto DOC e nel CATARRATTO DOC Vigna di Mandranova che vi sorprenderanno con il loro finale piacevolmente speziato e minerale. Le note fragranti ed integre di prugna, lampone, mora, ciliegia, viola, macchia mediterranea, noce moscata e cioccolato vi sorprenderanno nel DONNATÁ Nero D’Avola DOC. Fiore all’occhiello dell’azienda è il Kaid nelle due rispettive versioni Sauvignon Syrah, come indica il nome stesso: un vero e proprio signore travolgente e complesso, che riesce a coniugare alla perfezione esuberanza, morbidezza ed intensità straordinarie.

Aegades Grillo Erice DOC

IL GRILLO IN PUREZZA

Aegades Grillo Erice DOC è un Grillo in purezza. Questo vitigno, a buon nome, fa parte della famiglia dei grandi autoctoni siciliani, addirittura alcuni esperti lo considerano come il bianco di maggior avvenire e più grandi futuri successi nell’enologia isolana. Le sue potenzialità e le sue caratteristiche già ora permettono di vinificarlo in purezza creando vini freschi, dagli intensi profumi, armonici , ben strutturati e capaci di soddisfare piacevolmente i più esigenti palati.
Dopo il catarratto il grillo è il vitigno più coltivato nelle campagne del trapanese, dove costituisce anche la base del marsala doc. Inoltre, i vari test effettuati ne dimostrano un’ottima resistenza alle ossidazioni e quindi una longevità interessante.

Il vino

Ma concentriamoci sull’ Aegades Grillo  Erice DOC 2011, il cui nome si ispira chiaramente al famoso arcipelago siculo occidentale. Le vigne sono in media collina sui 350 m, e sono state selezionate per dare il meglio per tipologia di terreno, altitudine, esposizione, e microclima conferitogli dalla vicinanza del mare. La vendemmia, alla corretta maturazione, avviene a mano e l’uva raccolta in cassette per evitare danneggiamenti. Tutti i processi iniziali in cantina sono a temperature molto basse per permettere fenomeni lenti affinchè il mosto si possa arricchire di tutte le caratteristiche dell’uva. Il vino sta in simbiosi con i lieviti per circa quattro mesi. A proposito dei lieviti, l’enologo Giacomo Ansaldi con una punta di soddisfazione ci racconta che tutta l’Azienda da circa 15 anni utilizza lo stesso lievito per i bianchi, oltre ad un altro per i rossi, selezionato in cantina e poi fatto riprodurre dalle aziende specializzate. Quindi anche i lieviti sono autoctoni. Poi altri quattro mesi di affinamento in bottiglia. Degustiamolo con i suoi 13° di alcol.

Caratteristiche

Il colore è giallo paglierino brillante. Al naso colpisce la potenza del suo bouquet: un cesto di frutta esotica, uno spicchio di mandarino, un grappolo di glicine e qualche viola. Si accompagna una interessante mineralità, una scintilla di pietra focaia e poi tanto mare, un salato che si fonde ed integra perfettamente col floreale e col fruttato. Al palato arriva una corrente di freschezza arricchita dalla giusta acidità; i sentori virano maggiormente verso la mineralità per poi finire in una lieve nota di piacevole amaro che resta lunghissimo. Il tutto condito da una complessa e magnifica armonia.

Mamertino, il vino dell’Imperatore oggi caduto nell’oblìo

IL VINO ARISTOCRATICO

Mamertino è un vino dal pedigree aristocratico, tanto che si narra venne offerto da Giulio Cesare in occasione del banchetto per celebrare il suo terzo consolato. Da Strabone, geografo romano, fu classificato fra i migliori vini dell’epoca, e Plinio lo pose al quarto posto in classifica tra 195 vini.
Eppure questo vino dai natali illustri è, immeritatamente, poco conosciuto all’estero. La zona in cui nasce il Mamertino Doc si trova nel lembo nord-orientale della Sicilia, incastonata fra la bellezza dei Nebrodi e la brezza marina del Tirreno, con l’orizzonte puntato sulle suggestive Eolie. In questi luoghi, i vigneti accarezzano la collina e degradano verso il mare, offrendo agli occhi uno scenario unico.

Il Mamertino, che deriva il suo nome dall’antica popolazione che durante l’epoca romana si stanziò sulle colline che ci circondano Milazzo (Me), è prodotto nei territori amministrativi di 32 piccoli comuni in provincia di Messina. Secondo il disciplinare della Doc, il Mamertino si presenta nelle tipologie bianco, rosso, bianco riserva, rosso riserva, Nero d’Avola, Nero d’Avola riserva e Grillo-Inzolia. Per il vino con l’indicazione riserva, è previsto un invecchiamento di 24 mesi, di cui sei nelle botti in legno. Per tutti i tipi è obbligatorio l’affinamento n bottiglia per un periodo di tre mesi prima della messa in commercio.

Caratteristiche

I vitigni utilizzati sono essenzialmente Nero d’Avola, Catarratto, Inzolia, Grillo e Nocera. Il bianco ha un colore paglierino più o meno intenso, gradevole al naso e equilibrato in bocca; nella versione riserva, si presenta giallo dorato, etereo, ben strutturato e armonico. Il rosso, dal colore rubino accattivante, delicatamente fruttato al naso, fresco e avvolgente in bocca, con note di frutta rossa; rubino intenso, dalla tipicità varietale al naso, è asciutto e corposo in bocca, il rosso riserva.

IL VINO ROSSO AIUTA A PREVENIRE IL CANCRO AL SENO

PREVENZIONE E STUDI

Cancro e prevenzione. Secondo quanto emerge da uno studio pubblicato sul “Journal of Women’s Health” dagli studiosi del Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles bere un bicchiere di vino rosso al giorno aiuta le donne a prevenire il tumore al seno.
Secondo gli studiosi le sostanze presenti nella buccia e nei semi dell’uva rossa nelle donne in pre-menopausa riduce i livelli di estrogeni e aumenta quelli di testosterone, abbassando così per loro il rischio per questo tipo di neoplasia.

Quindi, lo studio è stato condotto su 36 donne divise casualmente in due gruppi, alle quali è stato fatto bere vino rosso (Cabernet Sauvignon) o bianco (Chardonnay) per un mese. Il secondo mese i due gruppi sono stati scambiati: i ricercatori hanno effettuato analisi del sangue una volta ogni 15 giorni per verificare i livelli degli ormoni, stabilendo così che solo il vino rosso è in grado di abbassare la presenza degli estrogeni.

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE – VINI “NERO D’AVOLA SICILIA QUALITÀ”

Marchi qualita nero avola

IL NERO D’AVOLA  IL VITIGNO SICILIANO AL 100%

Nero d’ Avola

Articolo 1 – Obiettivi e definizione La certificazione “Nero d’Avola Sicilia Qualità” è volontaria e potrà essere rilasciata ai vini in bottiglia che rispondono ai requisiti prescritti dal presente
Disciplinare di Produzione.
L’obiettivo è valorizzare le caratteristiche di qualità dei vini “Nero d’Avola” prodotti ed imbottigliati in Sicilia.

Articolo 2 – Base ampelografica I vini “Nero d’Avola Sicilia Qualità” devono essere ottenuti dalle uve provenienti da vigneti aventi, nell’ambito aziendale, la seguente composizione ampelografica: • Nero d’Avola: minimo 85%;
• vitigni autorizzati nelle diverse zone vitivinicole siciliane: massimo 15%.

Articolo 3 – Zona di produzione I territori di Sicilia a vocazione vitivinicola in cui il vitigno Nero d’Avola è tradizionalmente coltivato (Pastena -1990, Trattato di Viticoltura Italiana, Edizioni Agricole).

Articolo 4 – Vigneto La densità d’impianto è quella generalmente usata in funzione delle caratteristiche peculiari dell’uva e del vino e, comunque, con un rapporto adeguato tra numero di piante e produzione per ettaro. La forma di allevamento e i sistemi di potatura sono quelli delle zone in cui il Nero d’Avola è tradizionalmente coltivato. La resa massima di uva ad ettaro di vigneto in coltura specializzata per la produzione dei vini con certificazione “Nero d’Avola Sicilia Qualità” non deve essere superiore a 9.000 kg/ha.
Il titolo alcolometrico minimo naturale delle uve non deve essere inferiore a 12,5% vol.

Articolo 5 – Vinificazione Le operazioni di vinificazione delle uve Nero d’Avola, di maturazione e di affinamento dei vini da esse derivati devono essere effettuate nell’interno della zona di produzione di cui all’art. 3. La resa massima dell’uva in vino finito non dovrà essere superiore al 70% (produzione massima di vino 6.300 L/ha). Nella vinificazione e maturazione del vino devono essere seguiti i criteri tecnici più razionali ed effettuate le pratiche enologiche atte a conferire al vino le migliori caratteristiche di qualità.
Le tecniche di vinificazione utilizzate devono assicurare la massima estrazione possibile degli antociani e dei tannini dalle bucce dell’uva e, eventualmente, minimizzare il sapore amaro (attraverso la rimozione di una parte dei semi dell’uva a fermentazione iniziata, se lo stato di maturità dell’uva lo richiede).

Articolo 6 – Qualità dei vini I vini di cui all’art. 1 all’atto dell’immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche: – colore: porpora, rosso rubino tendente al rosso granato con l’invecchiamento; – odore: caratteristico fruttato, a volte con note di marasca (i descrittori tipici dovranno essere individuati attraverso sedute di un panel di degustazione appositamente costituito dall’IRVV).
– sapore: morbido, gradevolmente acido, pieno (i descrittori tipici dovranno essere individuati attraverso sedute di un panel di degustazione appositamente costituito dall’IRVV).
– titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,5% vol; – estratto non riduttore minimo: 25 g/l;
– acidità totale minima: 5,0 g/l;
– contenuto di SO2 totale inferiore a 120 mg/L.
– alla fine del processo di maturazione il vino dovrà possedere un valore di dTAT (frazione dell’assorbanza a 520 nm del vino tal quale imputabile ai pigmenti polimeri non decolorabili con SO2) non inferiore a 40% dell’assorbanza a 520 nm del vino tal quale.
– i caratteri compositivi varietali tipici del vitigno nero d’Avola saranno individuati dall’I.R.V.V. attraverso l’analisi dei precursori d’aroma, degli antociani e dei flavanoli.

Articolo 7 – Imbottigliamento La certificazione “Nero d’Avola Sicilia Qualità” potrà essere rilasciata solo ai vini imbottigliati nell’intero territorio della Sicilia.

Articolo 8 Rimandi Per quanto non previsto dal presente Disciplinare di Produzione si fa riferimento alla normativa comunitaria e nazionale vigente in materia.

Diego Planeta: il vino siciliano ha grandi prospettive

PLANETA IL MONDO DEI VINI PLANETA

I vini Planeta sono una grande realtà. Due anni di sofferenza. Anche il 2011 non sarà una buona annata per il vino siciliano. Una produzione più scarsa, a livello di quantità, ma di maggiore qualità.

Ma Diego Planeta (nella foto), uno dei più conosciuti produttori di vino siciliano nel mondo, va oltre. Perché ora c’è la Doc Sicilia. Che permetterà, secondo l’ex presidente dell’istituto regionale della Vite e del Vino, un controllo più accurato del vino, valorizzerà le piccole zone di produzione che oggi sono conosciute, spesso, solo dagli addetti ai lavori e permetterà lo sviluppo del consorzio di tutela. Ecco, in sintesi il Planeta-pensiero, nel primo dei nove seminari sul “Sistema vitivinicolo” cominciati nella facoltà di agraria dell’università di Palermo e che dureranno fino al prossimo maggio.
Il primo seminario, “Il mercato del vino”, ha visto come protagonista il numero uno della cantina sociale siciliana più grande. Che ha fatto un excursus storico dell’evoluzione e della diffusione dei vini, ma soprattutto del mercato dei vini, nella nostra regione. “Il 2009 è stato un anno drammatico per la produzione del vino in Sicilia – dice Planeta – Abbiamo registrato il minimo storico di litri prodotti”.

I motivi, per Planeta non sono chiari: “Dipende dalle decine di vigneti abbandonati, estirpati oppure mal coltivati. Ha influito la vendemmia verde ed altri fattori che dipendono dal mercato vero e proprio”. Ora c’è il 2011, con i dati che ancora non sono stati diffusi e su cui, quindi, come dice lo stesso Planeta, non si può fare nessuna considerazione. Ma gli addetti ai lavori hanno già le idee ben chiare. “È l’anno in cui i produttori rimescolano le carte e si deve ricominciare il gioco – dice – All’orizzonte ci sono grandi possibilità per la Sicilia. C’è un crollo ulteriore e di questo ne siamo consapevoli. E ne siamo sicuri perchè abbiamo già i dati di produzione di uva”.

Nel 2009 2,4 milioni di quintali di uva sono stati trasformati in vino. Quest’anno circa 1,4 milioni di quintali. “Ma questo deve far ben sperare – dice Planeta – Perchè i prezzi aumentano a vantaggio della qualità. Anche i vini a basso prezzo aumentano. Del 100%. Mentre quelli di qualità, mantengono i loro standard di vendita con piccoli aumenti del 10%”. Per Planeta la Sicilia va verso una produzione equilibrata di vino, soprattutto cerca di accontentare quanti nel mercato europeo chiedono una riaffermazione dei vini siciliani. “Oggi non ci sono più contributi pubblici, la distillazione è finita ed è rimasto solo il mercato per ricavare qualcosa – dice Planeta – Credo che la soluzione giusta sia che l’istituto regionale vite e vino, l’assessorato regionale all’agricoltura e l’Assovini lavorino insieme per creare una squadra vincente sia sul territorio nazionale che internazionale”.

Il prossimo seminaro dal titolo “La politica vitivinicola dell’unione europea” si terrà presso l’aula magna della facoltà di agraria dell’università di Palermo il prossimo 11 novembre. Relatore sarà Eugenio Pomarici, presidente del gruppo di esperti mercati e consumatori presso l’organizzazione internazionale della vite e del vino e membro del comitato scientifico e tecnico, oltre che professore associato di economia e politica agraria presso l’università di Napoli Federico II.

Nota: Giorgio Vaiana

I vini siciliani sono il risultato di una produzione di qualità garantita

LA QUALITA’ E LA VARIETA’ DEI VINI

Vino siciliano è il risultato di una produzione di qualità garantita: molti hanno il riconoscimento di Denominazione d’Origine Controllata e Garantita (DOCG), di Denominazione di Origine Controllata (D.O.C) e l’Indicazione Geografica Tipica (IGT).
Ma non è solo al  rosso siciliano o al bianco che la Sicilia deve il suo prestigio. Infatti, essa è molto nominata per la produzione di dolci e liquorosi come il Marsala, il più famoso al mondo. Poi tanti altri marchi come Malvasia delle Lipari, Passito di Pantelleria e Zibibbo, Moscato di Noto e Siracusa. Tra i vini siciliani bianchi da tavola è d’obbligo parlare del  bianco d’Alcamo, prodotto nelle province di Palermo e Trapani e dell’Eloro, fino ad arrivare al Sambuca di Sicilia. Questi sono solo una piccola parte dei vini italiani prodotti in sicilia diffusi nel mondo mondo.

Vini Siciliani : I Migliori ed i più Famosi Vini della Sicilia.

VITICOLTURA

Il territorio Siciliano si rende celebre per la produzione di ottimi vini di straordinaria qualità, frutto di una cultura antichissima… Il clima e le terre del Mediterraneo la rendono una regione particolarmente favorevole alla coltivazione della vite ed alla conseguente produzione di vini di straordinaria qualità..
Secondo la leggenda, la vite in Sicilia, nacque dalle lacrime versate dal dio Dioniso assetato, dalle lacrime germogliò la prima vite, dai frutti fu creato il vino, che venne concesso agli uomini per confortarli nelle fatiche ed allietare i loro giorni. La Sicilia è la regione italiana che presenta il più alto territorio destinato alla viticoltura, le coltivazioni interessano principalmente le aree collinari, per circa il 65% della produzione totale, il 30% le pianure ed il 5% le montagne. Molti sono i vini siciliani che possono vantare la Denominazione di Origine Controllata e Grantita, ma anche gli altri riconoscimenti, come la DOC e l’IGT. Fra i principali vini che vengono prodotti in Sicilia ricordiamo sicuramente: Nero d’Avola, Nerello Mascalese, Cerasuolo, Bianco d’Alcamo, Contessa Entellina, Etna, Monreale, Santa Margherita, Faro, Eloro Bianco e Rosso, Delia Novelli; celebri sono anche i moscati, i passiti e le malvasie.

Le Cantine Pellegrino premiate alla Selezione del Sindaco .

VINI PELLEGRINO

Medaglia d’oro per il Marsala Riserva del centenario, Marsala Superiore Riserva Oro e Nes passito di Pantelleria.

Quindi  un grande successo delle Cantine Pellegrino al concorso “La Selezione del Sindaco”. L’unico concorso enologico internazionale che prevede la partecipazione congiunta dell’azienda vitivinicola e del Comune di appartenenza, che si propone di valorizzare i vini eccellenti frutto della tradizione e del territorio e di favorirne la conoscenza.
L’edizione 2010 che si è tenuta presso il Castello Svevo di Brindisi nei giorni 21, 22 e 23 maggio, ha visto le commissioni internazionali composte da enologi, enotecnici, assaggiatori, sommeliers e giornalisti del settore enogastronomico, impegnate nel difficile compito di giudicare le numerose etichette in gara. L’azienda di Marsala è stata pluripremiata con ben tre vini che hanno vinto la MEDAGLIA D’ORO: • Marsala Vergine Riserva del Centenario 1980 Doc • Nes Passito naturale di Pantelleria Doc • Marsala Superiore Riserva Oro Doc e due etichette che hanno ottenuto la medaglia d’argento: • Dinari del Duca Syrah Igt Sicilia • Gibelè zibibbo secco Igt Sicilia Una grande soddisfazione per la Cantina che quest’anno celebra 130 anni di attività e che rappresenta una delle realtà enologiche più importanti della Sicilia, con oltre 22 milioni di euro di fatturato e circa 7 milioni di bottiglie prodotte. Ad oggi la Pellegrino dispone di tre unità operative: la storica cantina di Marsala, una seconda cantina di vinificazione, nella periferia della città in contrada Cardilla e una terza cantina nell’isola di Pantelleria, dotata delle più moderne tecnologie di vinificazione. La Cantina dispone anche di cinque aziende agricole: Gazzerotta, Kelbi, Rinazzo, Triglia e Kufurà a Pantelleria. Leader assoluta nella produzione del Moscato e Passito di Pantelleria DOC, la Carlo Pellegrino nel corso degli anni, attraverso una crescita costante, si è affermata come una delle aziende di riferimento nella produzione dei vini Marsala e vanta oggi una profondità e ampiezza di gamma anche nei vini siciliani da tavola: ottimi bianchi e rossi che si trovano con il marchio Duca di Castelmonte sia nel canale Ho.re.Ca che nella grande distribuzione.