L’AZIENDA DI SAMBUCA DI SICILIA SBARCA SULL’ETNA. L’OBIETTIVO? UN GRANDE BIANCO

Planeta, una delle griffe più importanti del mondo del vino italiano, sbarca sull’Etna e lo fa acquistando una tenuta in una delle zone più affascinanti del variegato panorama siciliano, arricchendo così il suo “viaggio” nei terroir più vocati dell’isola con una tappa ulteriore e importante.
Si tratta di un’acquisizione faticosa, ma fortemente voluta, nel senso che, spiega Diego Planeta, “sono almeno cinque anni che passiamo al setaccio la zona etnea alla caccia del luogo giusto, che finalmente abbiamo individuato in Contrada Santo Spirito, tra Randazzo e Passopisciano”.

Sciaranuova Cantina Planeta Etna

Siamo nel pieno versante nord dell’Etna, vicino all’azienda del toscano Andrea Franchetti (proprietario della Tenuta di Trinoro), a 870 metri sul livello del mare, una zona dove si è scommesso giustamente molto sui vitigni a bacca rossa, come il Nerello Mascalese, ma che per Alessio Planeta “rappresenta il luogo ideale anche per una sfida sui bianchi, che, in Italia, sono poco valorizzati. Vogliamo – aggiunge – fare un grande bianco sapido e minerale, non passato in legno e da grande invecchiamento, per intenderci”.

Si tratta di un piccolo appezzamento, con baglio e annessa vecchia cantina da riadattare, di 10 ettari, di cui 8/9 saranno vitati in prevalenza a Carricante, Riesling e altri vitigni sempre a bacca bianca, che ancora i Planeta stanno scegliendo con l’aiuto del professor Attilio Scienza, coinvolto nel progetto.

Questa acquisizione sposta il “raggio d’azione” di Planeta – tradizionalmente posto nel sud della Sicilia in una sorta di “parallelo del vino” che va ad incorciare idealmente Sambuca, Menfi, Vittoria e Noto – verso l’Etna, ormai considerato come la zona più intrigante dell’intera regione.

“Attualmente – spiega Alessio Planeta – a Santo Spirito non c’è nulla. Ci sono soltanto terreni in bellissima esposizione, neri come la pece, circondati da colate laviche più recenti, dove cominceremo a piantare da quest’anno, per ottenere il primo vino non prima di 10 anni”.

Il costo dell’investimento, ammonta a 500.000 euro, ma sono esclusi tutti i lavori di ristrutturazione e di impianto dei vigneti, che, notoriamente, sull’Etna – zona di viticoltura di montagna o come molti la definiscono di viticoltura eroica – sono molto alti.

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