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L’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA, LA QUALITA’ HA RADICI ANTICHE

L’Italia e’ leader nella produzione di olio extravergine d’oliva risconosciuto con il marchio Dop (denominazione di origine protetta) dell’Unione europea: delle 71 Dop del Vecchio continente, 36 sono italiane

LA CARTINA GEOGRAFICA DELLE DOP ITALIANE

Un’opportunita’ in piu’ per il rilancio del Made in Italy con una risorsa che ha la sua forza proprio nell’alta qualita’. Secondo una ricerca Coldiretti-Ispo, l’olio ‘Dop’ e’ ritenuto piu’ sicuro da due italiani su tre, mentre la meta’ dei consumatori e’ addirittura disposta a pagare di piu’. Di opportunita’ e problemi parlano giornalisti, tecnici, chef, esperti e professionisti ascoltati in occasione del Primo Banco d’Assaggio dell’Olio delle DOP Italiane che si tiene a Firenze questo fine settimana.
Una occasione per focalizzare i motivi della difficolta’ di affermazione degli Oli Dop in un Paese che, agli occhi del mondo, risulta portabandiera della produzione oleicola di qualita’. ”Il primato italiano nelle Dop – spiegano i promotori della rassegna fiorentina – non trova adeguato riscontro presso opinione pubblica e addetti ai lavori. Troppo spesso la certificazione che pure attesta un livello qualitativo superiore non viene tenuta nella giusta considerazione e la maggior parte dei consumatori non ha idee chiare sul valore aggiunto della Dop”.
Gli oli extravergine Dop: Liguria: Riviera Ligure; Lombardia: Garda, Laghi Lombardi; Veneto: Garda, Veneto (‘Veneto Valpolicella’, ‘Veneto Euganei e Berici’, ‘Veneto del Grappa’); Trentino-Alto Adige: Garda; Friuli-Venezia Giulia: Tergeste; Emilia-Romagna: Brisighella, Colline di Romagna; Toscana: Chianti classico, Lucca, Terre di Siena; Marche: Cartoceto; Umbria: Umbria; Lazio: Canino, Sabina; Abruzzo: Aprutino Pescarese, Colline Teatine, Pretuziano delle Colline Teramane; Molise: Molise; Campania: Cilento, Colline Salernitane, Penisola Sorrentina; Puglia: Collina di Brindisi, Dauno, Terra di Bari, Terra d’Otranto, Terre Tarentine; Calabria: Bruzio, Lamezia, Alto Crotonese; Sicilia: Monte Etna, Monti Iblei, Val di Mazara, Valle del Belice, Valli Trapanesi.

QUANDO IL GELATO HA UN ALTRO SAPORE

Un gelato dal sapore particolarissimo, all’ olio d’ oliva. E’ stato preparato e fatto degustare a Taormina (Messina) nell’ambito della presentazione dell’edizione 2005 di Duemila vini, il Libro Guida ai vini d’ Italia redatto dall’ Ais, Associazione italiana sommelier.
Il gelato e’ stato preparato dal professore Moreno Emmi dell’ Istituto Alberghiero di Giarre nello stand dell’ assessorato regionale Agricoltura e Foreste sugli oli extravergini d’oliva siciliani. Nell’ambito della presentazione della guida si e’ svolta una tavola rotonda dal titolo ”Il vino del mito dal culto di Dionisio a Duemilavini”, condotta dal sommelier professionista Franco Ricci, dall’enologo Giacomo Tachis, dallo studioso Gaetano Basile e dal presidente regionale dell’Ais, Camillo Privitera.

LE DIVERSE QUALITA’ DELL’OLIO EXTRAVERGINE

L’olio è un prodotto prezioso, frutto della terra ma anche del lavoro costante ed esperto dell’uomo. Esso è sempre stato e sempre sarà un elemento portante dell’economia del paese produttore. Il giudizio di qualità che permette di distinguere il diverso tipo di olio è dato essenzialmente dal colore, odore e sapore del prodotto stesso. L’acidità è un altro discriminante della qualità dell’olio: minore è la sua presenza nell’olio, maggiore sarà la qualità del prodotto.
Avremo così, per citare come esempi le varianti più comuni dell’olio, che quello d’oliva extravergine ha un’acidità non superiore all’uno per cento e l’olio vergine d’oliva ha un’acidità non superiore al 4%. Ci sono quattro diciture specifiche per definire l’olio: vergine, raffinato, d’oliva e di sansa di oliva.
A sua volta l’olio vergine, cioè quello prodotto senza l’aggiunta di particolari additivazioni ed ottenuto solamente dal frutto dell’olivo, è suddiviso in diverse categorie di qualità in base a dei parametri organolettici e chimici come il diverso grado di acidità. Avremo così l’olio extravergine, l’olio vergine, l’olio vergine corrente e l’olio vergine lampante.
L’olio d’oliva raffinato è quel prodotto che subisce dei trattamenti sul grado di acidità, sul colore e sul sapore per mantenere la qualità entro certi parametri, procedimenti che, in ogni caso, non ne alterano la struttura originaria. L’olio di oliva si ottiene unendo l’olio raffinato e quello vergine.
L’olio di sansa d’oliva è estratto dal residuo solido di spremitura e può esser a sua volta suddiviso in olio di sansa di oliva greggio, olio di sansa d’oliva raffinato ed olio di sansa ed oliva.
L’olio extravergine siciliano annovera tra le sue caratteristiche principali il saper racchiudere la diversità che deriva dalla specifica zona di produzione ma anche una certa unità grazie ad alcune caratteristiche comuni come il profumo.
Le varietà dell’olio isolano si hanno grazie alle particolari condizioni climatiche ed alle caratteristiche delle coltivazioni autoctone. L’olio siciliano si distingue soprattutto per la sua alta qualità che si apprezza maggiormente all’assaggio e non è un caso che molte produzioni siciliane siano premiate con la denominazione d’origine protetta (Dop).
Tale dicitura è un sinonimo di garanzia di qualità sancito dalla Comunità Europea e sta ad indicare un prodotto dalle specifiche caratteristiche derivate da un preciso ambiente geografico e da dettagliati e fissi fattori naturali ed umani specificati da un particolare regolamento.

In Sicilia si distinguono, così, varie produzioni:

l’olio Dop dei Monti Iblei proveniente dalle province di Siracusa, Ragusa e Catania; si contraddistingue perchè è un medio fruttato e perchè è un olio fragrante con una lieve punta piccante;

l’olio Dop Val Demone del Messinese che si distingue come olio dolce e mediamente fruttato;

l’olio Dop Valli Trapanesi è un olio molto “forte”, cioè ha un fruttato più deciso, è amaro e piccante; tra le varietà locali si possono citare l’Oglirola, la Biancolella e la Cerausola;

l’olio Dop Monte Etna ha delle qualità che lo pongono come una variante intermedia tra le produzioni messinesi e quelle iblee;

l’olio Dop Valle del Belice si caratterizza per il fruttato e gli aromi più intensi;

l’olio Dop Val di Mazara si distingue, invece, perchè ha un fruttato delicato e perchè ha un più deciso sentore erbaceo.