A salvare la provola ci pensa Tarassaco – FLORESTA (ME)

Riscoprire e valorizzare tutti i piatti e i prodotti tipici dei Nebrodi, curandone lo studio gastronomico a partire dalla loro preparazione, con particolare attenzione per i prodotti spontanei. Questo è quanto si propone l’associazione dei buongustai “Tarassaco”, nata due anni fa a Floresta su iniziativa di un gruppo di amici, amanti della buona tavola.

«La nostra è un’associazione senza scopi di lucro, che vuole far conoscere le tante pietanze tradizionali dei Nebrodi ripercorrendo la loro evoluzione fino ai giorni nostri – spiega il vicepresidente Calogero Aliquò.
– da anni un appuntamento fisso sono le ‘domeniche gastronomiche’ dove presentiamo un prodotto e i diversi modi di prepararlo».
E nella cucina dei Nebrodi, c’è soltanto l’imbarazzo della scelta: dal castrato alla brace al capretto al forno, dai maccheroni fatti a mano ai salumi ottenuti con le carni del famoso Suino Nero.

Per non parlare dei prodotti caseari come la provola stagionata e la ricotta, prodotta ancora come ai tempi di Omero, utilizzando come innesto il lattice di fico. «Nella produzione di alcune provole, ad esempio – continua Aliquò – viene messo all’interno un limone verdello per dare il caratteristico profumo.

Provola dei Nebrodi

Molti prodotti poi, come il prosciutto di capra, sono di uso quasi personale e non si trovano in commercio». Accanto alla carne e ai formaggi l’associazione “Tarassaco” è impegnata a far conoscere anche le verdure e i prodotti della terra. In quest’ottica ogni primavera organizza “La giornata della cicoria”, durante la quale i partecipanti, che sono invitati a raccogliere da soli la verdura, apprendono i diversi modi di cucinarla seguendo antiche ricette.

SABRINA RICCIARDO

Centonove 18 Febbraio 2005

Comments are closed.