Torrepalino, quando la minaccia della lava diventa un’opportunità

Cantina Torrepalino. Vigneti terrazzati create sulle colate laviche. Bottaie realizzate in caverne scavate nel vulcano, con pareti rosso fuoco che raccontano la storia e la genesi del profilo di quel suolo.
Tutto questo si trova a Torrepalino, una contrada in Solicchiata di Castiglione di Sicilia. Qui nel 1975 è nata l’omonima azienda vitivinicola che poi nel 1998 è diventata cantina Patria. Una realtà di un milione di pezzi venduti nel 2007 e ottanta ettari a 700 m. di altitudine, in cui tradizione ed innovazione si fondono e su cui Franco di Miceli ha puntato per realizzare dieci vini che esprimono in ogni goccia la forza e la storia dell’Etna, trasformando una minaccia in opportunità.
“Il vigneto più antico risale alla metà del 1900 – spiega Di Miceli – ma l’età media delle viti è molto variabile, con piante nuove ogni anno nell’ottica di una costante attività di ricerca zonale basata su nuove selezioni clonali”.
Da queste piante, allevate prevalentemente ad alberello, si ottengono uno spumante, un Etna Doc e Doc riserva nonché i monovarietali di Nero D’Avola, Syrah, Chardonnay, Merlot, Cabernet, Viognier e Pinot Noir, un vitigno molto difficile da gestire in Sicilia e che riesce ad esprimere le sue potenzialità in ambienti montani come quello etneo.
La cantina ha deciso di curare gli spazi esterni per permettere al pubblico di visitare le terrazze panoramiche, l’anfiteatro in pietra lavica ristrutturato nel 2005 e incastonato tra il Parco naturale dell’Etna, il Parco fluviale dell’Alcantera e quello dei Nebrodi. La nuova struttura edificata nel 2005 ospita infine una sala degustazione e una sala multimediale polivalente.

FONTE: Terrà – Multimediale dell’Agricoltura

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